Il medico competente è una figura chiave nel sistema di prevenzione aziendale, responsabile di garantire la tutela della salute dei lavoratori attraverso la sorveglianza sanitaria. Il D.Lgs. 81/2008, noto come Testo Unico sulla Sicurezza, ne definisce ruoli, requisiti e compiti, stabilendo con chiarezza quali siano gli obblighi da rispettare e le responsabilità condivise tra medico e datore di lavoro.

Comprendere questi aspetti è un passaggio fondamentale per costruire un ambiente di lavoro sicuro, conforme e orientato al benessere delle persone. 

In questo articolo analizziamo nel dettaglio cosa prevede la legge, quali sono le attività pratiche richieste al medico competente e quali rischi corrono le aziende in caso di inadempienza.

In questo articolo parleremo di:

Chi è il medico competente e quando deve intervenire

Il medico competente è una figura sanitaria prevista dal D.Lgs. 81/2008, incaricata di garantire la tutela della salute dei lavoratori e di collaborare con il datore di lavoro nella prevenzione dei rischi professionali. 

È nominato formalmente dal datore di lavoro e deve possedere requisiti specifici indicati all’articolo 38 del Testo Unico, come la specializzazione in medicina del lavoro o in igiene e medicina preventiva.

Il suo intervento è obbligatorio quando si individuano attività che comportano esposizione a:

  • sostanze pericolose
  • rumore 
  • vibrazioni
  • movimentazione manuale dei carichi 
  • uso di videoterminali per oltre 20 ore settimanali, ecc.

In questi casi, l’omessa nomina o la mancata esecuzione della sorveglianza sanitaria espongono datore e medico alle sanzioni previste dall’articolo 58, che possono includere ammende e, nei casi più gravi, l’arresto.

Il medico competente è dunque un consulente tecnico e strategico, capace di tradurre gli obblighi di legge in azioni concrete. Collabora con il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP), partecipa alla formazione dei lavoratori e contribuisce alla definizione delle misure preventive più efficaci. In questo modo diventa un interlocutore stabile per l’azienda, assicurando la piena conformità normativa e un miglioramento costante delle condizioni di salute e sicurezza.

Compiti e responsabilità del medico competente

Gli obblighi del medico competente, definiti dall’articolo 25 del D.Lgs. 81/2008, rappresentano il fulcro della collaborazione tra area sanitaria e gestione aziendale della sicurezza. 

Il suo lavoro va oltre le semplici visite mediche: si traduce in un’attività costante di prevenzione, monitoraggio e supporto che assicura la tutela dei lavoratori e la piena conformità dell’impresa alle norme di sicurezza.

Uno dei compiti principali è collaborare con il datore di lavoro e con il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) nella valutazione dei rischi, contribuendo a individuare le misure più efficaci per prevenire malattie e infortuni. Questa sinergia è il punto di partenza di ogni strategia di prevenzione realmente efficace.

Il medico competente programma ed esegue la sorveglianza sanitaria, costruendo protocolli personalizzati in base ai rischi specifici dell’attività. Ogni controllo medico diventa così parte di un percorso più ampio di monitoraggio e miglioramento continuo. 

Parallelamente, ha il dovere di istituire, aggiornare e custodire la cartella sanitaria e di rischio per ciascun lavoratore, nel rispetto del segreto professionale e della normativa sulla privacy.

La sua presenza in azienda è costante e concreta: visita periodicamente gli ambienti di lavoro, verifica che le condizioni operative siano compatibili con la salute dei dipendenti e propone eventuali interventi correttivi. In occasione della riunione periodica di sicurezza, presenta i risultati anonimi collettivi della sorveglianza sanitaria, fornendo dati utili per valutare l’efficacia delle misure adottate.

Infine, partecipa attivamente all’informazione e formazione dei lavoratori, spiegando in modo chiaro le ricadute dei rischi professionali sulla salute e promuovendo comportamenti sicuri.

cartella del lavoro

Modalità operative e strumenti utili

Tradurre la normativa in procedure concrete è il vero banco di prova per la gestione della medicina del lavoro. Dopo aver definito gli obblighi, diventa fondamentale capire come il medico competente li applica in modo strutturato e tracciabile, integrandoli nei processi aziendali.

Tutto parte da un approccio sistematico: il medico competente deve operare secondo procedure documentate, definite insieme al datore di lavoro e al Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP). Ciò significa pianificare con precisione le attività di sorveglianza, mantenere un calendario aggiornato delle visite mediche, verificare le scadenze e archiviare in modo sicuro ogni dato sanitario.

Oggi la digitalizzazione offre strumenti che semplificano enormemente questo lavoro. L’utilizzo di piattaforme informatiche dedicate permette di gestire le cartelle sanitarie, automatizzare le convocazioni, monitorare l’idoneità dei lavoratori e produrre report aggregati. Questi strumenti migliorano l’efficienza operativa e garantiscono la trasparenza e la tracciabilità delle attività svolte, aspetti molto utili in caso di audit o ispezioni.

Le visite agli ambienti di lavoro assumono anche un valore strategico: attraverso l’osservazione diretta dei processi produttivi il medico competente può individuare criticità e suggerire miglioramenti pratici.

Conseguenze e sanzioni per inadempienza

La mancata applicazione degli obblighi previsti dal D.Lgs. 81/2008, in particolare dall’articolo 25, comporta responsabilità dirette sia per il medico competente sia per il datore di lavoro. 

La norma prevede sanzioni penali e amministrative per entrambi, poiché la tutela della salute dei lavoratori è considerata un elemento essenziale della gestione aziendale.

Il medico competente può essere soggetto a ammenda o arresto fino a tre mesi nei casi di inadempimento grave, ad esempio, quando omette la sorveglianza sanitaria o non redige la documentazione obbligatoria. 

Allo stesso modo, l’azienda che non nomina il medico competente o non garantisce il corretto svolgimento della sorveglianza sanitaria può incorrere in sanzioni analoghe, oltre a rispondere civilmente in caso di infortuni o malattie professionali riconducibili a carenze organizzative.

Oltre agli aspetti legali, possono esserci ripercussioni gestionali e reputazionali che spesso pesano di più delle sanzioni economiche: perdita di fiducia interna, aumento dei costi assicurativi, ispezioni più frequenti da parte degli organi di vigilanza e difficoltà nei rapporti con clienti o partner sensibili alla compliance.

Prevenire queste criticità significa gestire la medicina del lavoro in modo strutturato e documentato. Mantenere aggiornato il protocollo sanitario, archiviare correttamente le cartelle sanitarie, monitorare le scadenze delle visite mediche e convocare con regolarità la riunione periodica di sicurezza (art. 35) sono passaggi imprescindibili.

Conclusione

Gli obblighi del medico competente rappresentano un tassello imprescindibile del sistema di sicurezza aziendale. Rispettarli significa evitare sanzioni e garantire la tutela effettiva dei lavoratori e migliorare l’efficienza organizzativa.

Per assicurare che la tua azienda operi in conformità con il D.Lgs. 81/2008 e con le normative aggiornate in materia di salute e sicurezza, affidati ai professionisti di Me.la. Servizi.

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Domande frequenti

Quando è obbligatoria la nomina del medico competente? Quando la valutazione dei rischi (DVR) evidenzia la necessità di sorveglianza sanitaria o in presenza di esposizione a rischi specifici previsti dalla legge.
 

Chi sostiene i costi della sorveglianza sanitaria? Tutti i costi sono a carico del datore di lavoro, in quanto misure obbligatorie di tutela della salute dei dipendenti.

Per quanto tempo devono essere conservate le cartelle sanitarie? Almeno dieci anni dopo la cessazione del rapporto di lavoro, salvo diverse disposizioni per specifici rischi.

Il medico competente può essere esterno all’azienda? Sì, purché disponga dei requisiti professionali richiesti e operi in autonomia tecnica.

Cosa accade in caso di mancata nomina del medico competente? L’azienda è soggetta a sanzioni e può incorrere in responsabilità in caso di eventi dannosi per i lavoratori.